Libreria Fahrenheit 451



Benvenuti Lettori nel blog della libreria Fahrenheit 451...
abbiamo aperto questo spazio per parlare di libri con voi...per presentarvi non solo le novità appena uscite, ma...soprattutto...libri letti e proposti da noi e da voi...scriveteci, commentate i post, parlateci delle vostre letture...

"Oggi il libro è solo uno degli oggetti di consumo che si spartiscono i nostri desideri. Le categorie di cultura alta e cultura bassa non sono più in grado di descriverlo. Oggi il libro compete non solo con altri libri, ma soprattutto contro i quiz, i telefonini, le scarpe da ginnastica e ogni altra merce desiderabile". dal Manifesto di ISBN Edizioni

"Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere". Daniel Pennac

sabato 18 febbraio 2012

La forza dei romanzi

di Andrea Inglese
da www.nazioneindiana.com

A me piace molto...voi cosa ne pensate?

Quando Anselmo leggeva romanzi, davvero immergendosi in essi, si rendeva conto che la sua vita acquistava slancio. Lui rimaneva fermo un paio d’ore a popolare la mente di ambienti, fatti e personaggi menzogneri, e intanto gli obiettivi remoti del suo vivere si facevano più vicini, come visti attraverso un’aria tersa, quasi ingranditi da una lente. Leggeva con foga storie di gangster, che sparavano a funerali, da finte cornamuse, che erano in realtà potenti mitra. C’erano anche le storie di adolescenti ubriachi, che si rotolavano su materassi a terra, e facevano l’amore con lo stile delle più abusate pornostar. Ad ogni romanzo, ci scappava un morto, ma a volte anche di più, e si facevano enormi fortune con sole quattro o cinque pagine d’intrighi. Ad Anselmo sembrava che, assorbendo in un mormorio appena allucinato quell’arazzo di parole, il suo corpo rinvigorisse, come dopo anni di palestra e acquagym. Tutto si depositava in una piccola zona della memoria e da lì s’irradiava con una grande energia nelle membra. E lui, come un eroe dai superpoteri, più leggeva più rovesciava con noncuranza gli ostacoli. Si sentiva in grado d’infilarsi in nuove situazioni, di abbordare la gente per strada, di mandare lettere al presidente della Repubblica, alle testate giornalistiche nazionali, e riusciva a fare cose che, in condizioni normali, di fruizione televisiva o di lettura di sole gazzette, non gli erano concesse. Cambiava bar da un giorno all’altro, scardinando vecchie abitudini: al posto del cappuccio ordinava una cioccolata, e la sera al martini sostituiva uno spumante. Andava a ritirare vecchie raccomandate con la ricevuta sgualcita, faceva il pieno anche in periodo di crisi, fissando con sguardo freddo la cifra esorbitante che il contaeuri della pompa gli segnalava. Si cucinava pazientemente, con gesti solenni da sacerdote, un paio di uova al burro, lasciandole friggere su una fiamma bassissima.
Ma quando finiva un romanzo, senza riuscire ad attaccarne un altro nell’entusiasmo, superando il muro delle prime trenta pagine con determinazione e astuzia, quando insomma esitava tra più romanzi, o s’impaludava intorno a pagina 23, allora perdeva velocemente le forze, aveva un calo di motivazioni, vedeva tutto nero, e scorgeva macchie misteriose in punti poco visibili del corpo. Alla fine, smetteva persino di uscire di casa, e se aveva un lavoro, anche buono e ben pagato, tendeva a farsi licenziare. Tornava a cenare con le fette di mortadella, estratte dalla busta di plastica e ficcate in bocca con le mani.

mercoledì 15 febbraio 2012

Disponibile in libreria:



Titolo: Tu sei il male
Autore: Roberto Costantini
Editore: Marsilio
Anno: 2010
Euro 22,00

dalla quarta di copertina:
"Roma, 11 luglio 1982. La sera della vittoria italiana al Mundial spagnolo Elisa Sordi, giovane impiegata di una società immobiliare del Vaticano, scompare nel nulla. L'inchiesta viene affidata a Michele Balistreri, giovane commissario di Polizia dal passato oscuro. Arrogante e svogliato, Balistreri prende sottogamba il caso, e solo quando il corpo di Elisa viene ritrovato sul greto del Tevere si butta a capofitto nelle indagini. Qualcosa però va storto e il delitto rimarrà insoluto.
Roma, 6 luglio 2006. Mentre gli azzurri battono la Francia ai Mondiali di Germania, Giovanna Sordi, madre di Elisa, si uccide gettandosi dal balcone. Il commissario Balistreri, ora a capo della Sezione Speciale Stranieri della Capitale, tiene a bada i propri demoni a forza di antidepressivi. Il suicidio dell'anziana donna alimenta i suoi rimorsi, spingendolo a riaprire l'inchiesta.
Ma rendere giustizia a Elisa Sordi dopo ventiquattro anni avrà un prezzo ben più alto del previsto. Balistreri dovrà portare alla luce una verità infinitamente peggiore del cumulo di menzogne sotto cui è sepolta, e affrontare un Male esclusivo quanto tenace, che ha molti volti".

                                                     *               *               *

Uno spaccato di un'Italia indolente e sonnacchiosa quello che emerge dalle pagine del libro di Costantini e che avvince il lettore nella trama del giallo, ma lo depista dalla possibilità di interrogarsi in modo critico sugli intrecci di una storia che attraversa lo Stivale, e che ammicca dalle pagine, senza però mai farsi Storia. Con un ritmo narrativo avvincente e serrato, veloce come i periodi con cui è costruito, "Tu sei il male" passa, con una leggerezza da spot televisivo, sui disagi interiori, sui traumi infantili, su torti e violenze subiti che fanno dei personaggi, di tutti i personaggi, densi e ben caratterizzati, dei potenziali colpevoli. Colpevoli di ritardare i conti con la vita, prima di tutto; costretti a crearsi delle maschere perfette, ai limiti del buonismo o del diabolico, e che, in quanto maschere, lasciano trasparire i loro contorni. Così, la complessità lascia il posto al piacere della narrazione, la stessa che avvolge il lettore e che lo porta a divorare le pagine mosso dal desiderio di arrivare alla soluzione di un intricato giallo. Un viaggio tra le parole che coinvolgono con la forza di un thriller e che ben si prestano a una lettura rilassante e intrigante.

domenica 5 febbraio 2012

Il nome della rosa - nuova edizione

Da qualche giorno è in libreria una nuova edizione de Il nome della rosa di Umberto Eco.
Le novità, come afferma lo stesso autore, non sono molte; ci sono delle piccole correzioni ma nessuna vera e propria riscrittura. Forse ciò che appare subito differente è il formato, decisamente più grande, e molto più leggibile delle precedenti edizioni, un libro grande quasi come quelli medioevali!
Data l'importanza del testo, all'interno del dibattito letterario non solo italiano, vi invitiamo ad esprimere il vostro pensiero su un'opera ormai entrata a far parte della nostra storia della letteratura.

Cliccando sul link troverete l'intervista del 31/1/2012 del Corriere della Sera ad Umberto Eco